Il necro-branding è una strategia di marketing sempre più diffusa che utilizza l’immagine e il nome di personaggi deceduti per vendere prodotti. Scopri come funziona, i vantaggi, le implicazioni etiche e le storie di successo di questa tendenza in espansione.
Introduzione
Il necro-branding è una delle tendenze più discusse e, in alcuni casi, controverse del marketing moderno. Si tratta dell’uso di celebrità decedute come testimonial di brand e prodotti, dando così continuità al loro valore commerciale anche dopo la morte. Seppur un concetto relativamente nuovo, il necro-branding ha trovato rapidamente terreno nel mondo della pubblicità, permettendo ai brand di attingere alla fama e all’iconografia di personalità scomparse per mantenere alto il loro valore di mercato. Ma cos’è esattamente il necro-branding? E quali sono le sue implicazioni etiche e culturali?
In questo articolo, esploreremo l’origine di questa pratica, i motivi per cui funziona, i casi di successo e i dibattiti che circondano questa forma di marketing. Analizzeremo anche come il necro-branding può essere utilizzato per perpetuare l’eredità di una persona, ma anche come potrebbe portare a una mercificazione della morte.
Che cos’è il Necro-Branding?
Il termine “necro-branding” deriva dal greco “nekros”, che significa “morto”, e si riferisce all’atto di utilizzare l’immagine, il nome e la reputazione di una celebrità defunta per scopi di marketing e pubblicità. È una strategia commerciale in cui la morte non rappresenta la fine di una carriera, ma piuttosto un’opportunità per capitalizzare su una figura iconica, continuando a utilizzare la sua immagine come se fosse ancora in vita.
Celebrità come Marilyn Monroe, Elvis Presley e Michael Jackson sono esempi classici di come le star defunte possano ancora generare enormi profitti per le aziende che gestiscono i loro diritti d’immagine. Il necro-branding va oltre l’uso delle immagini: può includere la voce, i movimenti o persino la creazione di avatar digitali che rappresentano il defunto in pubblicità o eventi dal vivo.
Perché il Necro-Branding Funziona?
Il necro-branding si basa su due concetti fondamentali: l’iconicità e la nostalgia. Le celebrità che diventano oggetto di necro-branding sono spesso personaggi che hanno lasciato un’impronta culturale indelebile. La loro immagine non solo evoca nostalgia, ma rappresenta anche uno status symbol che viene associato a valori, emozioni o idee.
Quando una persona famosa muore, in molti casi, la sua immagine viene “cristallizzata” nel tempo. La sua eredità diventa un simbolo immutabile, intoccabile dal passare del tempo o dalle polemiche attuali. Questo fa sì che il pubblico continui ad associarla a determinati prodotti o servizi con una percezione positiva e autentica.
Per esempio, Michael Jackson, nonostante la sua morte nel 2009, continua a essere utilizzato per promuovere prodotti, in particolare nei settori della musica e dell’intrattenimento. Il fascino del suo personaggio rimane intatto e la sua immagine è un veicolo potente per raggiungere un’ampia gamma di consumatori.
I Vantaggi del Necro-Branding
Il necro-branding offre numerosi vantaggi per i brand e le aziende:
- Riconoscibilità immediata: L’uso di una celebrità morta che è universalmente riconosciuta consente ai marchi di evitare i lunghi processi di costruzione di un’immagine. Il pubblico ha già familiarità con la star, e questo facilita la connessione emotiva con il prodotto.
- Nessun rischio di scandali futuri: A differenza delle celebrità viventi, che potrebbero essere coinvolte in controversie o scandali, le celebrità defunte sono immuni da errori pubblici. L’immagine che hanno lasciato è stabile e può essere gestita in modo controllato.
- Controllo totale: Le aziende che detengono i diritti su una celebrità deceduta possono decidere come, quando e in che modo l’immagine della star verrà utilizzata, creando contenuti coerenti con la narrativa del brand.
Implicazioni Etiche del Necro-Branding
Nonostante i vantaggi, il necro-branding solleva numerose questioni etiche. Innanzitutto, si può considerare moralmente corretto utilizzare l’immagine di qualcuno che non può dare il consenso? Questo è un punto controverso, soprattutto se la personalità defunta non aveva mai espresso chiaramente l’intenzione di essere utilizzata come strumento di marketing post mortem.
Alcune famiglie di celebrità decedute hanno espresso preoccupazione per come l’immagine dei loro cari sia stata sfruttata per scopi commerciali. Ad esempio, l’utilizzo di un ologramma di Tupac Shakur durante un festival musicale ha generato discussioni su come e quando sia appropriato far “rivivere” una persona deceduta attraverso la tecnologia.
C’è anche il rischio di una sovraesposizione o banalizzazione dell’immagine di una celebrità. Quando un personaggio defunto viene utilizzato in campagne pubblicitarie poco rispettose o fuori contesto, può danneggiare l’eredità e il ricordo positivo che il pubblico aveva di lui o lei.
Esempi di Necro-Branding di Successo
Tra i casi più noti di necro-branding c’è quello di Marilyn Monroe, la cui immagine continua a generare milioni di dollari all’anno. Nonostante sia morta nel 1962, la sua figura è ancora utilizzata per pubblicizzare tutto, dai profumi di lusso ai prodotti di moda. La sensualità e il fascino che incarnava sono diventati sinonimo di eleganza e glamour, un’iconografia che i brand continuano a sfruttare.
Un altro esempio celebre è Elvis Presley, il “Re del Rock ‘n’ Roll”. Elvis non solo è stato utilizzato per promuovere la sua musica postuma, ma anche in campagne pubblicitarie che vanno dal cibo ai gadget tecnologici, passando per eventi musicali e persino giochi digitali.
Il Futuro del Necro-Branding
Con i progressi nella tecnologia, in particolare nell’ambito della realtà aumentata e degli ologrammi, il necro-branding potrebbe diventare ancora più pervasivo. Immaginiamo un futuro in cui le celebrità defunte “tornano in vita” per concerti virtuali, o diventano protagoniste di spot televisivi in cui interagiscono con celebrità viventi.
Tuttavia, è fondamentale che l’industria del marketing mantenga una certa sensibilità nell’uso di queste tecnologie, rispettando la memoria e l’eredità delle persone coinvolte. Il necro-branding, se non gestito con cura, può facilmente diventare una mera mercificazione della morte.
Conclusione
Il necro-branding è una potente strategia di marketing che sfrutta l’immortalità iconica delle celebrità decedute per creare valore commerciale. Sebbene offra enormi vantaggi in termini di riconoscibilità e controllo del messaggio, solleva anche questioni etiche su come e quando sia appropriato usare l’immagine di una persona che non può dare il proprio consenso. Man mano che la tecnologia avanza, il necro-branding potrebbe evolvere ulteriormente, portando alla creazione di contenuti sempre più realistici, ma richiedendo al contempo una maggiore responsabilità etica da parte delle aziende.

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