Economia, agricoltura e salute al centro del dibattito del 4 dicembre 2024 per un futuro più equo e sostenibile.
Un problema attuale e globale
Oggi, oltre 820 milioni di persone nel mondo soffrono la fame, una condizione che colpisce una persona su nove, superando di gran lunga l’intera popolazione europea. Questo dato, inquietante e in crescita negli ultimi anni, sarà al centro della seduta congiunta delle tre Accademie torinesi – Scienze, Agricoltura e Medicina – in programma mercoledì 4 dicembre 2024 presso la Sala Mappamondi dell’Accademia delle Scienze di Torino.
Unendo tre prospettive fondamentali, il dibattito esplorerà le radici della crisi alimentare globale, strettamente legate a sfide economiche, climatiche e sociali, e proporrà modelli innovativi per affrontare il problema.
Perché c’è ancora la fame nel XXI secolo?
Il professor Pietro Terna, Ordinario di Economia all’Università di Torino, affronterà questa domanda nella sua relazione intitolata “Equilibri per un mondo che ha fame”. Secondo Terna, le disuguaglianze, i conflitti, il cambiamento climatico e le epidemie sono alcuni dei fattori chiave che alimentano la crisi.
Attraverso un modello di simulazione ad agenti, il professor Terna mostrerà come diverse combinazioni di fattori economici e sociali possano influenzare il problema della fame. Questo approccio innovativo, che considera ogni agente come una micro-unità rappresentante una persona, evidenzia come piccole variazioni nei sistemi economici e ambientali possano avere enormi impatti sulle popolazioni vulnerabili.
Agricoltura: passato, presente e futuro
Il professor Amedeo Reyneri di Lagnasco, esperto di scienze agrarie presso l’Università di Torino, approfondirà il tema “Modelli di agricoltura e contrasto alla fame”. La transizione storica dal nomadismo agricolo alla sedentarietà ha portato progressi straordinari nella capacità di sostenere una popolazione in crescita. Tuttavia, Reyneri evidenzia come i limiti attuali delle produzioni agricole, combinati con la crisi climatica, l’erosione del suolo e l’evoluzione delle barriere commerciali, rappresentino una minaccia per la sicurezza alimentare globale.
Reyneri sottolinea il dibattito tra due modelli agro-alimentari: l’intensificazione sostenibile a livello globale e l’agro-ecologia a scala locale. In un contesto di post-globalizzazione e cambiamenti climatici, è cruciale bilanciare innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale per evitare nuove carestie.
Latte materno: nutrizione e sostenibilità
Il professor Enrico Bertino, Direttore della Neonatologia dell’Ospedale Sant’Anna di Torino, offrirà una prospettiva unica nel suo intervento dal titolo “Latte materno, sostenibilità e disuguaglianza”.
Considerato il gold standard per la nutrizione neonatale, il latte materno non solo rappresenta un alimento perfetto sotto il profilo nutrizionale, ma è anche un alleato nella lotta contro le disuguaglianze. Studi recenti dimostrano come l’allattamento materno sia correlato a benefici ambientali significativi, riducendo l’impatto ecologico legato alla produzione e allo smaltimento dei sostituti del latte materno.
Tuttavia, nei Paesi a risorse limitate, i tassi di allattamento al seno rimangono bassi. Bertino evidenzia l’urgenza di promuovere politiche di supporto all’allattamento materno, non solo per migliorare la salute dei neonati, ma anche per ridurre le disuguaglianze e proteggere l’ambiente.
Crisi climatica e fame: un intreccio indissolubile
Il cambiamento climatico emerge come un tema trasversale in tutti gli interventi. Dalla distruzione dei raccolti alle migrazioni forzate, le conseguenze del riscaldamento globale colpiscono in modo sproporzionato le comunità già vulnerabili.
Le guerre, le epidemie e le catastrofi naturali amplificano ulteriormente la crisi alimentare. Per affrontare queste sfide complesse, è necessario un approccio integrato che coinvolga economia, tecnologia, agricoltura e salute pubblica.
Soluzioni per un futuro sostenibile
La seduta congiunta delle tre Accademie di Torino si propone non solo di analizzare il problema, ma anche di delineare strategie concrete per un futuro senza fame. Investire in modelli agricoli sostenibili, promuovere l’allattamento materno e utilizzare la tecnologia per migliorare la distribuzione delle risorse sono solo alcune delle soluzioni che verranno discusse.
Conclusioni
In un mondo in cui la fame continua a essere una piaga globale, iniziative come quella delle tre Accademie di Torino rappresentano un passo fondamentale per sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori politici. Economia, agricoltura e medicina, unite in uno sforzo interdisciplinare, offrono una speranza concreta per affrontare le sfide del nostro tempo.
L’appuntamento del 4 dicembre sarà un’occasione imperdibile per comprendere meglio le radici di questo problema complesso e le possibili vie d’uscita. La lotta contro la fame non riguarda solo chi la subisce direttamente, ma tocca ciascuno di noi, chiamandoci a costruire un futuro più giusto e sostenibile.
Si consiglia la prenotazione al seguente link:
La seduta scientifica verrà registrata e messa a disposizione qualche giorno dopo sul sito www.accademiadellescienze.it.