Tanti giorni persi dal medico: il costo nascosto dell’assistenza sanitaria

L’assistenza medica per gli anziani non è solo una questione di salute: è anche una questione di tempo. Ogni visita dal medico, ogni esame diagnostico, ogni incontro con lo specialista rappresentano ore – e spesso intere giornate – sottratte ad attività personali e familiari. Un aspetto che raramente viene messo sotto i riflettori è l’impatto del tempo perso per gestire le condizioni croniche, un fardello che cresce con l’età.

Oggi, grazie agli studi condotti dai ricercatori, iniziamo a quantificare questo fenomeno. I numeri sono impressionanti: gli anziani dedicano una media di 66 ore all’anno a visite mediche e test diagnostici, senza contare il tempo speso per organizzare gli appuntamenti, spostarsi e attendere.

Quanto tempo serve per la salute?

Secondo i dati più recenti, gli anziani con malattie croniche – come diabete, ipertensione o artrite – trascorrono il doppio del tempo rispetto a chi gode di buona salute. Questo include:

  • Visite di controllo regolari con medici di base e specialisti.
  • Esami di routine come analisi del sangue, radiografie o ecografie.
  • Procedure terapeutiche, ad esempio terapie fisiche o infusioni.

A questi si aggiunge il tempo perso nei trasporti, che rappresentano una sfida per chi vive lontano da centri sanitari o dipende da mezzi pubblici o accompagnatori.

Uno studio condotto negli Stati Uniti ha stimato che circa il 20% del tempo annuale degli anziani è assorbito dalla gestione della salute. In Italia, la situazione è simile, con l’aggravante di un sistema sanitario spesso sovraccarico che allunga i tempi di attesa.

Le conseguenze psicologiche e sociali

Il tempo dedicato alla gestione della salute ha ripercussioni che vanno oltre la semplice sottrazione di ore o giorni. Gli anziani, in particolare, possono sentirsi sopraffatti dalla mole di appuntamenti, con un impatto significativo sulla qualità della vita.

Molti riportano una sensazione di perdita di autonomia, soprattutto quando dipendono da figli o caregiver per gli spostamenti. La frustrazione aumenta di fronte a inefficienze del sistema sanitario, come cancellazioni, ritardi o difficoltà nel coordinamento tra diversi specialisti.

Soluzioni per un’assistenza più efficiente

Ridurre il tempo perso non significa trascurare le cure, ma piuttosto ottimizzare i processi. Ecco alcune soluzioni che potrebbero alleggerire il carico:

  1. Telemedicina e consulti virtuali
    La pandemia ha accelerato l’adozione della telemedicina, dimostrando che molte visite di controllo possono essere gestite online. Questo approccio consente di ridurre gli spostamenti e i tempi di attesa.
  2. Pianificazione centralizzata
    Un sistema di prenotazione integrato, che permetta di concentrare più esami e visite in un’unica giornata, potrebbe risparmiare tempo prezioso.
  3. Educazione sanitaria
    Offrire strumenti educativi per la gestione autonoma delle malattie croniche può ridurre la necessità di visite frequenti. Ad esempio, programmi di auto-monitoraggio per il diabete o la pressione arteriosa.
  4. Supporto ai caregiver
    Creare reti di supporto per chi si occupa degli anziani potrebbe migliorare l’organizzazione e ridurre lo stress associato agli spostamenti e agli appuntamenti.

Il ruolo della tecnologia

La tecnologia può svolgere un ruolo cruciale nel migliorare l’efficienza del sistema sanitario. Soluzioni innovative, come app per la gestione degli appuntamenti o sistemi di intelligenza artificiale per il triage dei pazienti, stanno iniziando a ridurre il carico amministrativo sia per i pazienti sia per i professionisti sanitari.

Inoltre, dispositivi di monitoraggio continuo della salute, come smartwatch e glucometri intelligenti, possono fornire dati utili al medico senza richiedere visite frequenti.

Verso un sistema più umano ed efficiente

La sfida è chiara: bilanciare le necessità mediche con la qualità della vita degli anziani. Ridurre i giorni persi dal medico non significa compromettere la salute, ma riorganizzare il sistema in modo da renderlo più flessibile e centrato sul paziente.

Investire in innovazione, educazione e pianificazione potrebbe non solo restituire tempo agli anziani, ma anche ridurre i costi complessivi del sistema sanitario. Dopotutto, ogni ora risparmiata rappresenta un’opportunità per gli anziani di vivere appieno il loro tempo, dedicandosi a ciò che conta davvero: la famiglia, gli amici e le proprie passioni.


Con un sistema sanitario sempre più orientato all’efficienza e al benessere globale, il futuro dell’assistenza potrebbe essere più luminoso e, soprattutto, meno dispendioso in termini di tempo.

Di Roberto Lambertini

Roberto Lambertini è nato a Bologna il 4 settembre 1961. Fin da giovane è stato appassionato di lettura, libri e informazione.