Una recente analisi pubblicata su BMJ Nutrition Prevention & Health ha rivelato che quasi la metà delle persone con diabete di tipo 2 soffre di carenze di micronutrienti essenziali, con la vitamina D come la più comune tra queste. Le donne risultano particolarmente vulnerabili a queste “fame nascoste”.
Riassunto: Uno studio evidenzia che il 45% delle persone con diabete di tipo 2 presenta carenze di micronutrienti essenziali, con la vitamina D in testa. Le donne sono particolarmente a rischio.
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Il diabete di tipo 2 è una condizione metabolica caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue, spesso associata a fattori come predisposizione genetica, stile di vita sedentario e dieta poco salutare. Oltre a queste cause note, emergono nuove evidenze che sottolineano l’importanza dei micronutrienti nella gestione e prevenzione della malattia.
Una recente meta-analisi, che ha esaminato 132 studi condotti tra il 1998 e il 2023 su un totale di 52.501 partecipanti, ha evidenziato che il 45% delle persone con diabete di tipo 2 soffre di carenze di micronutrienti essenziali. Tra queste, la vitamina D è risultata la più carente, interessando il 60,5% dei soggetti studiati. Altre carenze significative includono il magnesio (42%) e la vitamina B12 (29%), con una prevalenza maggiore tra coloro che assumono metformina, un farmaco comunemente prescritto per il diabete.
Le donne con diabete di tipo 2 sono risultate particolarmente vulnerabili, con una prevalenza di carenze del 49%, rispetto al 42,5% degli uomini. Geograficamente, le Americhe hanno registrato la percentuale più alta di carenze, con il 54% dei casi.
Queste carenze, spesso definite “fame nascosta“, possono avere implicazioni significative sulla salute. La vitamina D, ad esempio, svolge un ruolo cruciale nella regolazione del metabolismo del glucosio e nella funzione immunitaria. Una sua carenza potrebbe influenzare negativamente il controllo glicemico e aumentare il rischio di complicanze associate al diabete.
Shane McAuliffe, Visiting Senior Academic Associate presso il NNEdPro Global Institute for Food, Nutrition and Health, ha commentato: “Questo studio esemplifica il doppio fardello della malnutrizione in azione, in cui le carenze nutrizionali e le malattie non trasmissibili legate all’alimentazione, come il diabete di tipo 2, coesistono. Il trattamento del diabete di tipo 2 tende spesso a concentrarsi sul metabolismo energetico e sui macronutrienti, ma l’identificazione di una maggiore prevalenza di specifiche carenze di micronutrienti in coloro che ne sono affetti è un promemoria che l’ottimizzazione della nutrizione complessiva dovrebbe essere sempre una priorità.”
È importante notare che la maggior parte degli studi inclusi erano di tipo trasversale, il che rende difficile stabilire una relazione causale tra carenza di micronutrienti e controllo glicemico. Non è chiaro se la carenza preceda un controllo glicemico scarso o ne sia una conseguenza. Inoltre, l’assenza di studi basati sulla popolazione generale limita la possibilità di confrontare la prevalenza delle carenze tra individui con diabete di tipo 2 e la popolazione generale.
Questi risultati sottolineano l’importanza di un approccio nutrizionale completo nella gestione del diabete di tipo 2. Oltre al monitoraggio dei macronutrienti e al controllo glicemico, è fondamentale garantire un’adeguata assunzione di micronutrienti essenziali attraverso la dieta o, se necessario, mediante integrazioni. Una valutazione nutrizionale periodica dovrebbe diventare parte integrante del percorso terapeutico per le persone con diabete, con particolare attenzione alle donne, che sembrano essere più a rischio di carenze.
In conclusione, mentre la gestione tradizionale del diabete di tipo 2 si è focalizzata principalmente sul controllo dei livelli di zucchero nel sangue e sull’assunzione di macronutrienti, questo studio evidenzia la necessità di ampliare l’attenzione anche ai micronutrienti. Garantire un’adeguata nutrizione potrebbe non solo migliorare il controllo glicemico, ma anche ridurre il rischio di complicanze e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

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