Due donne che si tengono per mano in un campo di lavanda al tramonto in Toscana. La luce calda del sole illumina i loro volti, esprimendo serenità e amore.Due donne che si tengono per mano in un campo di lavanda al tramonto in Toscana. La luce calda del sole illumina i loro volti, esprimendo serenità e amore.

Quando due anime affini si incontrano, la forza del loro amore può superare ogni ostacolare.

Trama : Un’emozionante storia d’amore tra due donne che, tra sfide personali e pregiudizi sociali, scoprono la forza di un legame indissolubile. Un romanzo romantico che celebra l’amore in tutte le sue forme.


Il profumo inebriante della lavanda riempiva l’aria, avvolgendo Elena come una calda coperta. Era tornata, dopo anni di assenza, nella tenuta di famiglia in Toscana, un luogo che evocava ricordi contrastanti: gioia infantile e il dolore sordo della perdita di sua madre. Aveva lasciato la sua vita frenetica a Milano per prendersi cura della tenuta, ereditata di recente, e per ritrovare un po’ di pace interiore.

Una sera, mentre passeggiava tra i filari di lavanda, incrociò lo sguardo di una donna. I suoi occhi, di un verde intenso, brillavano sotto la luce fioca del crepuscolo. “Scusami,” disse la sconosciuta, con una voce che sembrava una melodia. “Non volevo disturbarti.”

“Non mi disturba affatto”, rispose Elena, sentendo le guance leggermente arrossire. “Sono Elena. E tu sei…?”

“Sofia,” rispose la donna, porgendole la mano. “Lavoro nella tenuta vicina. Mi occupo della produzione di olio essenziale.”

Le loro mani si strinsero, e un’improvvisa scintilla elettrica percorse Elena. Non era solo la stanchezza a farle vacillare.

Sofia era diversa da chiunque avesse mai incontrato. Aveva una bellezza naturale, un’aria di sicurezza e una genuinità che la attraevano irresistibilmente. Nei giorni seguenti, Elena e Sofia iniziarono a frequentarsi. Condividevano lunghe passeggiate tra le colline, parlavano di sogni, paure e aspirazioni. Scoprivano di avere molto in comune, un’affinità che andava oltre la passione per la natura e per i prodotti della terra.

Elena, da sempre intrappolata in relazioni superficiali e convenzionali, sentiva di poter essere finalmente se stessa con Sofia. Poteva abbassare le difese, mostrare le sue fragilità, senza il timore di essere giudicata. Sofia, a sua volta, apprezzava l’intelligenza, la sensibilità e il senso dell’umorismo di Elena.

Un giorno, mentre erano sedute sotto un ulivo secolare, Sofia le prese la mano. “Elena,” disse, con gli occhi che brillavano di un’emozione intensa. “Provo qualcosa per te che non ho mai provato per nessuno. Non so se è troppo presto per direlo, ma…”

Elena non la lasciò finire. Le si avvicinò e la baciò. Era un bacio timido, esitante all’inizio, poi sempre più appassionato, un sigillo al loro amore nascente.

Ma la loro felicità non era destinata a durare a lungo. La Toscana, con la sua bellezza idilliaca, nascondeva anche una mentalità conservatrice e spesso intollerante. La relazione tra Elena e Sofia iniziò a suscitare pettegolezzi e maldicenze nel piccolo paese.

La zia di Elena, una donna severa e ancorata alle tradizioni, non approvava la loro relazione. «È una cosa contro natura», le disse, con tono sprezzante. “Devi finirla subito, prima che rovini la reputazione della famiglia.”

Anche la famiglia di Sofia, di origini umili, era preoccupata. Temevano che la loro relazione potesse portare problemi e discriminazioni.

Elena e Sofia si sono trovate così a dover affrontare una sfida difficile: difendere il loro amore da chi non lo capiva e non lo accettava. Ha deciso di non nascondersi, di vivere la loro storia alla luce del sole, anche a costo di subire critiche e ostracismo.

Iniziarono a partecipare a eventi pubblici insieme, si tenevano per mano, si baciavano senza vergogna. Alcuni li guardavano con disapprovazione, altri con curiosità, altri ancora con ammirazione.

Un giorno, mentre stavano lavorando nei campi di lavanda, un gruppo di uomini si avvicinò a loro con fare minaccioso. Iniziarono a insultarle, a urlare frasi omofobe. Elena e Sofia non si fecero intimidire. Risponderò a tono, difendendo il loro amore con orgoglio e dignità.

La situazione stava per degenerare quando un uomo anziano, il proprietario della tenuta vicina, si avvicinò al gruppo. «Lasciatele in pace», disse, con voce ferma. “Elena e Sofia sono persone coraggiose, lavoratrici oneste. Non hanno fatto niente di male.”

L’uomo, un personaggio rispettato nel paese, riuscì a calmare gli animi. Gli uomini si allontanarono, mormorando insulti. Elena e Sofia si abbracciarono, sollevarono.

L’episodio le aveva scosse, ma anche rafforzate. Avevano capito che non erano sole nella loro battaglia. C’erano persone che le sostenevano, che credevano nel loro amore.

Nel frattempo, Elena si impegnava a fondo nella gestione della tenuta. Aveva imparato ad amare la terra, a curare le piante, a produrre olio essenziale di alta qualità. Con l’aiuto di Sofia, aveva trasformato la tenuta in un’azienda fiorente, attirando turisti da tutto il mondo.

La loro storia d’amore, inizialmente osteggiata, iniziò a essere vista con occhi diversi. La gente del paese, vedendo la loro dedizione al lavoro, la loro generosità e la loro felicità, cominciò a cambiare idea.

Un giorno, la zia di Elena si presentò alla tenuta. Aveva un’aria contrita. “Elena,” disse, con voce tremante. “Mi sono sbagliata. Ho giudicato il tuo amore senza conoscerlo. Vedo quanto sei felice con Sofia. Ti chiedo scusa.”

Elena abbracciò la zia, commossa. Il perdono era un balsamo, un passo importante verso la completa accettazione.

E così, sotto lo stesso cielo di lavanda, Elena e Sofia continuano a vivere la loro storia d’amore, affrontando insieme le sfide della vita, sostenendosi una vicenda, amandosi incondizionatamente. Il loro amore, come la lavanda, era forte, profumato e capace di curare le ferite dell’anima. Avevano dimostrato che l’amore, in tutte le sue forme, e un diritto, un dono prezioso da proteggere e celebrare.

Il sole tramontava, tingendo il cielo di rosa e arancio. Elena e Sofia si tengono per mano, guardando l’orizzonte. Erano felici, finalmente libere di amarsi. Il profumo della lavanda riempiva l’aria, un profumo di amore e di speranza.

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Di Roberto Lambertini

Roberto Lambertini è nato a Bologna il 4 settembre 1961. Fin da giovane è stato appassionato di lettura, libri e informazione.