white ceramic teacup with saucer near two books above gray floral textilePhoto by Thought Catalog on <a href="https://www.pexels.com/photo/white-ceramic-teacup-with-saucer-near-two-books-above-gray-floral-textile-904616/" rel="nofollow">Pexels.com</a>

Il legame tra la tazzina del mattino e il bisogno improvviso di correre in bagno: un gastroenterologo spiega perché il caffè stimola l’intestino e cosa succede davvero nel nostro corpo.

L’eterna corsa al bagno: colpa del caffè?

C’è chi non riesce a iniziare la giornata senza, chi lo preferisce amaro, chi con una nuvola di latte, chi ne fa arte e rito. Ma c’è una verità inconfessabile che unisce milioni di persone al mattino: il caffè ti fa andare in bagno. E non è un caso.

Secondo numerosi studi scientifici, confermati anche dai gastroenterologi, la relazione tra il caffè e il movimento intestinale è reale, potente e spesso… imbarazzante. Ma perché succede?

Caffeina, acidi e ormoni: un cocktail intestinale

Il responsabile principale di questo effetto è ovviamente la caffeina, ma non è l’unico. Il caffè contiene acidi clorogenici che stimolano la produzione di acido gastrico, accelerando la digestione e contribuendo alla sensazione di urgenza intestinale. In più, il caffè stimola il rilascio di gastrina, un ormone che favorisce l’attività del colon.

Tutto questo si traduce in un effetto domino: stomaco attivo, intestino che si contrae, colon che risponde con un bel “movimento” deciso.

Ma allora… il caffè è lassativo?

Sì, ma non per tutti. Alcune persone sono più sensibili agli effetti stimolanti del caffè, tanto che basta una sola tazzina per innescare la corsa alla toilette. Per altri, invece, l’effetto è meno immediato o addirittura assente. Dipende dalla sensibilità individuale, dalla flora intestinale, dalle abitudini alimentari e persino dal momento della giornata.

Un altro dettaglio interessante? Non è solo il caffè con caffeina a farci questo effetto. Anche quello decaffeinato può stimolare l’intestino, seppur in misura minore, a causa di altri composti presenti nella bevanda.

Diarrea e stitichezza: due facce della stessa medaglia

Il paradosso è che il caffè, pur avendo la fama di “liberatore intestinale”, può provocare anche l’effetto opposto. Sì, hai letto bene: può causare stitichezza.

Come? Se consumato in eccesso, il caffè può disidratare (essendo un lieve diuretico), rallentando il transito intestinale. Inoltre, alcune persone sviluppano una tolleranza agli effetti lassativi, rendendo il caffè meno efficace nel tempo.

Dall’altra parte dello spettro c’è la diarrea, spesso causata da un eccesso di caffeina o da una sensibilità specifica agli acidi del caffè. Alcuni individui affetti da sindrome dell’intestino irritabile (IBS), per esempio, notano un peggioramento dei sintomi proprio dopo il caffè.

Il ruolo del cervello (e della routine)

Non dimentichiamo l’aspetto psicologico. Per molti, il caffè è associazione mentale. Il semplice gesto di bere la tazzina mattutina è legato a una routine che comprende anche… il bagno.

Questo accade perché l’organismo si abitua. Il cervello associa il caffè all’attivazione del colon. È come un condizionamento pavloviano: suona la campanella (anzi, si versa il caffè) e il colon risponde.

Consigli pratici per chi ha un “caffè sensibile”

Se il tuo intestino è un po’ troppo reattivo alla caffeina, ci sono alcune strategie che puoi adottare:

  • Riduci la quantità: una sola tazzina può bastare.
  • Sperimenta con il deca: magari è solo la ritualità che ti serve, non la caffeina.
  • Non berlo a stomaco vuoto: può intensificare l’effetto.
  • Prova metodi di estrazione diversi: caffè filtro e cold brew sono spesso più tollerati rispetto all’espresso.
  • Bevi acqua: l’idratazione è fondamentale per un intestino regolare.

Conclusione: tra mito, scienza e… bagno

Il caffè, quel piccolo elisir nero, è più di una semplice bevanda: è una sveglia, una coccola, un momento tutto nostro. Ma è anche un attivatore intestinale, una molla per il colon e, a volte, una corsa contro il tempo. E va bene così.

Sapere perché accade ci aiuta a gestire meglio il nostro corpo, senza rinunciare a uno dei piccoli piaceri quotidiani che rendono la vita un po’ più… frizzante (e movimentata!).


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Di Roberto Lambertini

Roberto Lambertini è nato a Bologna il 4 settembre 1961. Fin da giovane è stato appassionato di lettura, libri e informazione.

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