La Vita è un CantiereLa Vita è un Cantiere

Trama: Un incontro proibito, un cantiere come palcoscenico di un desiderio inespresso. Quando il piacere e la costruzione della vita si intrecciano, ogni ostacolo diventa un pretesto per accendere la fiamma della passione.


Il suono metallico delle impalcature riecheggiava tra i pilastri del cantiere ancora in costruzione. Era l’ultimo turno della giornata, il cielo tingendosi di sfumature rosso fuoco mentre la città rallentava il suo respiro frenetico. Anna si asciugò il sudore dalla fronte con il dorso della mano, il casco leggermente inclinato sulla testa, gli scarponi pesanti che battevano ritmicamente contro il pavimento di cemento ancora grezzo.

Non era mai stata il tipo da mansioni d’ufficio, la sua passione era lavorare con le mani, dare forma al caos con la sua dedizione. Eppure, quel giorno non erano solo i muri a prendere vita, ma qualcosa di più intimo, più sconosciuto.

Andrea, il caposquadra, la osservava da lontano, gli occhi che si muovevano con discrezione tra i suoi gesti decisi, la linea sensuale della sua schiena mentre si chinava per controllare le misurazioni. Da mesi c’era tra loro un’intesa silenziosa, fatta di sguardi trattenuti, di frasi sospese nel nulla, di respiri che si sfioravano in spazi angusti.

Quella sera, mentre il resto della squadra se ne andava, Andrea le si avvicinò con passi misurati, togliendosi il casco e scompigliandosi i capelli bruni.

“Dovremmo chiudere per oggi,” disse con un tono che conteneva più di quanto le parole suggerissero.

Anna incrociò il suo sguardo e sorrise. “Non ancora. Ci sono ancora un paio di dettagli da sistemare.”

Non si riferiva certo ai lavori.

La tensione tra loro era come il cemento ancora fresco, pronta a solidificarsi in qualcosa di ineluttabile. Senza dire altro, Andrea la prese per la mano e la spinse dolcemente contro una delle pareti ancora nude. Il contatto tra i loro corpi fu elettrico, le dita callose di lui che scivolavano sotto il tessuto della sua maglia, esplorando con desiderio crescente.

Il profumo della polvere si mescolava a quello della pelle calda, mentre il respiro di Anna si faceva più corto. Le loro labbra si incontrarono in un bacio profondo, carico di attesa e bisogno. La sua camicia si aprì con un gesto deciso, le mani di lui che tracciavano percorsi ardenti sulla sua pelle nuda. Ogni tocco era una promessa, ogni gemito un sigillo su quel momento di pura passione.

Non c’erano più piani di costruzione da seguire, solo il ritmo del desiderio che guidava le loro azioni. Il cantiere si fece alcova, i pilastri testimoni silenziosi di un’intesa che non aveva più bisogno di essere progettata, ma solo vissuta.

Quando la notte si fece più scura e il silenzio avvolse la città, Andrea si staccò leggermente, accarezzandole il viso. “Forse stavolta abbiamo davvero finito i lavori,” sussurrò con un sorriso malizioso.

Anna rise piano, accarezzandogli il petto ancora ansante. “O forse abbiamo appena iniziato.”


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Di Roberto Lambertini

Roberto Lambertini è nato a Bologna il 4 settembre 1961. Fin da giovane è stato appassionato di lettura, libri e informazione.