Quando le parole si scontrano, nascono silenzi e distanze. Ma basta uno sguardo per sciogliere i nodi invisibili delle incomprensioni.
Trama:
Le incomprensioni sono strane creature che si insinuano tra le parole, creando distanze e silenzi. Ma a volte, basta un piccolo gesto per trasformare un muro in un ponte. Un racconto sulla forza della comunicazione e sulla magia della comprensione.
Le incomprensioni sono così strane
Ci sono momenti in cui le parole diventano lame affilate, pronte a incidere solchi profondi nelle emozioni. Altre volte, invece, si trasformano in ombre leggere, svanendo prima ancora di trovare il coraggio di farsi sentire.
Quella sera, Luca e Marta sedevano l’uno di fronte all’altra, in un silenzio carico di parole non dette. Il rumore della pioggia contro i vetri accompagnava i loro pensieri, mentre le tazze di tè si raffreddavano lentamente sul tavolo.
Si erano parlati troppo o forse troppo poco? L’incomprensione era nata da un dettaglio banale: un messaggio letto e non risposto, un’intonazione percepita male, un’assenza di quelle che pesano più di mille parole.
«Non capisco cosa vuoi da me,» sussurrò Marta, incrociando le braccia.
Luca la guardò, cercando una risposta che non avesse il suono di una difesa. La verità era che non voleva nulla, se non un varco tra quelle incomprensioni assurde che li separavano.
Le incomprensioni sono strane, si insinuano nei dettagli più piccoli, si nutrono di silenzi e supposizioni.
Ma basta un solo gesto per spezzarne l’incantesimo.
Luca allungò una mano, sfiorando quella di Marta. Lei abbassò lo sguardo, poi lo rialzò, cercando qualcosa nei suoi occhi.
E in quello sguardo, finalmente, ritrovarono la strada per capirsi.
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