Un viaggio tra le principali strutture di accoglienza gratuite e le guide disponibili per chi vive in condizioni di povertà estrema.
In Italia, chi vive senza una casa non è mai davvero solo. Esistono reti di accoglienza diffuse, che vanno dai grandi centri urbani alle piccole città, pensate per offrire un letto, una coperta e un po’ di dignità a chi è costretto a dormire per strada. Sono i dormitori pubblici, strutture gestite da enti locali, organizzazioni del terzo settore e associazioni religiose che garantiscono accoglienza notturna e servizi di base.
Le guide utili per orientarsi
Per chi si trova in difficoltà, il primo passo è sapere dove cercare. Esistono guide cartacee e digitali messe a disposizione dai Comuni, dalle Caritas diocesane e dalle associazioni di volontariato. Alcune città, come Milano, Roma, Bologna e Torino, pubblicano ogni anno veri e propri elenchi aggiornati con indirizzi, orari e regole di accesso ai dormitori. In parallelo, molte realtà offrono app o mappe online che segnalano in tempo reale la disponibilità di posti letto.
I principali dormitori pubblici in Italia
- Milano: il “Centro di via Sammartini” e il polo di accoglienza di viale Ortles sono tra i più noti. Qui si trovano letti, docce, guardaroba e, in alcuni casi, un pasto caldo.
- Roma: strutture come il “Centro Enea” o i dormitori della Caritas in via Marsala garantiscono centinaia di posti, con aperture straordinarie nei mesi invernali.
- Bologna: il dormitorio “Ricovero notturno Beltrame” e i centri diffusi sul territorio, gestiti insieme al Comune, sono un punto di riferimento stabile.
- Torino: numerosi i dormitori notturni gestiti in collaborazione con associazioni cattoliche e laiche, tra cui i centri in corso Tazzoli e corso Grosseto.
Molti di questi luoghi non offrono soltanto un letto: ci sono sportelli di orientamento, percorsi di reinserimento sociale, servizi sanitari di base e attività di sostegno psicologico.
Come accedere ai dormitori
Generalmente l’ingresso è regolato da prenotazioni tramite servizi sociali comunali o sportelli Caritas. Alcune strutture accolgono anche senza prenotazione, soprattutto nei periodi di emergenza freddo. È bene informarsi attraverso i numeri verdi comunali o i siti web ufficiali, che indicano disponibilità e modalità di accesso.
Perché parlarne oggi
In un Paese dove, secondo l’ISTAT, oltre 96.000 persone vivono senza una dimora fissa, i dormitori pubblici restano una rete di sicurezza essenziale. Sono luoghi che non risolvono la povertà, ma che la rendono un po’ meno disumana. Conoscere dove si trovano e come funzionano significa dare strumenti di sopravvivenza a chi rischia di rimanere invisibile.
Hashtag
#senzaDimora #homelessItalia #dormitoriPubblici #accoglienza #solidarietà #diritti #aiuto
Tabella: principali dormitori pubblici e centri di accoglienza notturna in Italia
| Città | Struttura principale | Indirizzo | Telefono / Contatto | Note e link utili |
|---|---|---|---|---|
| Milano | Centro Sammartini – Hub di accoglienza | Via Sammartini 120 | 02 88447646 (Comune di Milano – emergenza freddo) | Info su Comune di Milano |
| Roma | Caritas – Ostello Don Luigi Di Liegro | Via Marsala 109 | 06 888151 | Caritas Roma |
| Torino | Dormitorio Caritas “San Paolo” | Corso Racconigi 144 | 011 4475401 | Caritas Torino |
| Bologna | Ricovero notturno “Beltrame” | Via Sabatucci 2 | 051 2196811 (Comune di Bologna) | Servizi sociali Bologna |
| Napoli | Dormitorio pubblico – Centro di accoglienza comunale | Via De Blasis 10 | 081 7955555 (Assessorato Politiche Sociali) | Comune di Napoli |
| Firenze | Caritas – Casa della Carità | Piazza Santissima Annunziata 1 | 055 210730 | Caritas Firenze |
| Genova | Rifugio Notturno “Madonna del Soccorso” | Salita Carbonara 4 | 010 2477014 | Caritas Genova |
| Palermo | Missione Speranza e Carità | Via Archirafi 31 | 091 617210 | Missione Speranza |
👉 Nota: alcuni contatti telefonici possono cambiare in base a stagionalità ed emergenze (es. piani freddo invernali). È sempre consigliato verificare tramite i siti ufficiali o numeri verdi comunali aggiornati.
Versione “scaricabile” in PDF di questa guida.
