Di fronte a visite e esami necessari ma non prenotabili nel SSN, ho speso 1.500 euro di tasca mia. Ecco perché succede, quali diritti abbiamo, come cambiano i ticket sui farmaci, e perché molte polizze sanitarie private escludono malattie croniche come diabete tipo 1 e artrite reumatoide.
Entrare in una sala d’attesa è come varcare una soglia del tempo, si aspetta, si conta il respiro, si cerca un varco tra l’urgenza e la burocrazia. Nel 2025 ho speso 1.500 euro di tasca mia in visite specialistiche e accertamenti diagnostici che avrei dovuto ottenere attraverso il Servizio Sanitario Nazionale, ma che non erano disponibili in tempi compatibili con la cura. È una cifra concreta, un numero che graffia il bilancio familiare e racconta un fenomeno più grande del mio caso: la crescita della spesa sanitaria privata diretta, i cosiddetti out-of-pocket, che in Italia rappresenta circa un quarto della spesa sanitaria totale. Secondo analisi recenti su basi ISTAT-SHA, nel 2023 la spesa complessiva è stata 176,1 miliardi, di cui 40,6 miliardi pagati direttamente dalle famiglie e solo 5,2 miliardi intermediati da fondi e assicurazioni. In percentuale, 74% pubblico, 23% out-of-pocket, 3% intermediato, una ripartizione che mette il peso soprattutto sulle tasche dei cittadini. (salviamo-ssn.it)
In Emilia-Romagna, dove vivo, nel 2025 ho iniziato a pagare anche un ticket fisso su alcuni farmaci di fascia A, 2,20 euro a confezione fino a un massimo di 4 euro per ricetta. È l’effetto di regole regionali che, dal 2 maggio 2025, molte amministrazioni hanno rimodulato, riaprendo la “geografia” dei ticket: stessa medicina, costi diversi a seconda del CAP. Una giungla che confonde e divide, mentre il costo complessivo dei ticket farmaceutici è stimato in crescita a livello nazionale. (il Salvagente)
“Ma con l’esenzione non dovresti pagare?” domanda ricorrente, legittima. Le esenzioni per patologia, come il diabete mellito tipo 1 (codice 013) e l’artrite reumatoide (codice 006), nascono dal D.M. 28 maggio 1999 n. 329 e successive integrazioni; danno diritto all’esenzione per specifiche prestazioni specialistiche e di laboratorio correlate alla patologia, non per tutto e non automaticamente per ogni farmaco. In molti casi, restano possibili differenziali di prezzo o quote fisse regionali anche sui medicinali rimborsati, soprattutto se si sceglie un brand oltre il prezzo di riferimento o se la Regione applica una quota fissa. La norma c’è, ma la sua traduzione pratica è capillare, regionale, e non sempre trasparente al banco della farmacia. (Gazzetta Ufficiale)
Perché allora ho pagato 1.500 euro in prestazioni private? Perché i tempi massimi non erano rispettabili per il mio quadro clinico, e le finestre CUP si aprivano troppo in là. Il Ministero della Salute, tra il 2024 e il 2025, ha varato e aggiornato il Piano nazionale di governo delle liste d’attesa, la piattaforma nazionale e linee guida di interoperabilità con quelle regionali; l’obiettivo è definire e far rispettare i tempi massimi, aumentare trasparenza e monitoraggio. Ma l’attuazione è un cantiere aperto, con differenze territoriali e un gioco di incastri tra priorità cliniche e disponibilità di agende. Nel frattempo, chi può paga la libera professione intramoenia o completamente privata, chi non può rinvia, rinuncia, o si arrangia. (Documenti Camera)
Uno sguardo ai numeri europei aiuta a contestualizzare. Report recenti dell’Osservatorio europeo dei sistemi sanitari e dell’OCSE segnalano che in Italia la spesa diretta delle famiglie è sopra la media UE e OCSE: circa 22–23% del totale, contro valori medi più bassi in diversi Paesi. Non significa che il nostro sia un sistema peggiore, ma che l’equilibrio tra finanziamento pubblico, coperture intermediarie e spesa privata diretta si è spostato nel tempo verso le famiglie, con impatti sulla rinuncia alle cure, soprattutto dove le liste si allungano. (OBS)
Cosa prevede la legge sulle esenzioni per patologia
Il D.M. 329/1999 individua le malattie croniche e invalidanti che danno diritto all’esenzione dalla compartecipazione alla spesa per determinate prestazioni. Il diabete tipo 1 è identificato dal codice 013, l’artrite reumatoide dal 006; l’esenzione copre le prestazioni correlate al monitoraggio e trattamento della patologia, non sempre la diagnostica per altre condizioni né, automaticamente, tutti i farmaci. Questo passaggio tecnico è fondamentale, perché alimenta l’aspettativa che “con l’esenzione non si paghi nulla”, mentre nella pratica rimangono scoperti ticket fissi regionali, differenziali di prezzo e prestazioni non incluse nell’elenco esentabile. (Gazzetta Ufficiale)
Ticket sui farmaci, 2025: perché paghiamo di più o di meno a seconda della Regione
La normativa recente consente alle Regioni di introdurre o rimodulare quote fisse sui farmaci di fascia A, con l’obiettivo di governare la spesa. Il risultato è un mosaico: regioni senza ticket, regioni con scaglioni o quote per confezione, regioni con massimali per ricetta. In Emilia-Romagna, da maggio 2025, è stata introdotta una quota fissa per confezione con tetto per ricetta; in altri territori gli schemi sono diversi. È bene chiedere sempre al farmacista la disponibilità dell’equivalente a prezzo di riferimento, per evitare differenziali non necessari. (il Salvagente)
Liste d’attesa: diritti, percorsi, trappole
Il Piano nazionale di governo delle liste d’attesa definisce tempi massimi per le classi di priorità e richiede pubblicità e monitoraggio dei tempi; le Regioni devono assicurare il rispetto di tali standard. Se i tempi non sono rispettati, esistono procedure di escalation verso il CUP e l’azienda sanitaria per ricollocare la prestazione entro i limiti, ma nella realtà operativa l’accesso a queste tutele non è sempre semplice. Tenere traccia delle chiamate, chiedere protocolli di risposta e usare eventuali strumenti regionali di segnalazione ufficiale è spesso necessario. (Documenti Camera)
Polizze sanitarie: il paradosso delle esclusioni
A chi convive con patologie croniche capita di trovare porte chiuse. Le guide per i consumatori spiegano che molte polizze sanitarie escludono le malattie preesistenti o le coprono solo con forti limitazioni, periodi di carenza o sovrappremi, quando non dichiarate tempestivamente. Alcuni prodotti “a vita intera” possono accettare l’assicurato con esclusioni specifiche legate alla condizione già presente, ma i margini sono stretti e l’età di ingresso è spesso limitata. Risultato: proprio chi avrebbe più bisogno di una copertura integrativa, spesso resta escluso o trova protezioni parziali. (IVASS)
Che cosa può fare, da subito, chi ha bisogno di cure
- Verificare la classe di priorità in ricetta. Chiedere al medico di indicare correttamente U, B, D o P in base al quadro clinico, perché il tempo massimo decorre da lì. Chiedere anche l’eventuale urgenza differita se clinicamente appropriata. (Documenti Camera)
- Usare i canali ufficiali delle liste d’attesa. Portali regionali, numeri CUP, piattaforme trasparenti previste dal Ministero; se il tempo massimo è superato, chiedere la ripianificazione entro standard. Documentare richieste e risposte. (Ministero della Salute)
- Conoscere l’ambito della propria esenzione. Per il diabete tipo 1 (013) e l’artrite reumatoide (006) l’elenco delle prestazioni esentate è definito; chiedere al medico e consultare gli elenchi aggiornati. Evita sorprese allo sportello. (Medico Eleggi)
- Farmaci, equivalenti e differenziali. Domandare sempre l’equivalente a prezzo di riferimento; informarsi su eventuali quote fisse regionali in vigore, che possono cambiare nel tempo. (My Personal Trainer)
- Valutare coperture integrative realistiche. Leggere con attenzione clausole su malattie preesistenti, carenze, limiti d’età, reti convenzionate; diffidare delle promesse “onnicomprensive”. Farsi aiutare da guide indipendenti o consulenti qualificati. (IVASS)
C’è, in tutto questo, anche una questione etica oltre che contabile. Un sistema sanitario pubblico fondato sull’universalismo dovrebbe attenuare le differenze economiche nell’accesso alle cure, non amplificarle. Se la spesa privata diretta cresce anno dopo anno e i ticket sui farmaci oscillano come banderuole al vento delle Regioni, la conseguenza è che le famiglie pagano due volte, con le tasse e col portafoglio, e chi ha patologie croniche si trova a navigare tra esenzioni parziali, quote fisse, tempi che scadono. I numeri confermano la tendenza, e le riforme in corso su liste d’attesa e piattaforme di trasparenza sono passi importanti, ma non bastano se non si interviene su organici, agende, territorio, e sulla prevedibilità delle regole. (salviamo-ssn.it)
Per me, quest’anno, 1.500 euro non sono solo una spesa, sono una mappa. Segnano le deviazioni obbligate rispetto al sentiero maestra della cura pubblica. In quella mappa ho imparato a leggere la legenda: codice di esenzione 013 e 006, classe di priorità, portale liste d’attesa, farmaco equivalente, ticket regionale, polizze con esclusioni. Non è la poesia che vorremmo, ma è la grammatica del possibile. Fino a quando? Fino a quando la promessa del diritto alla salute, articolo per articolo, ricetta per ricetta, tornerà a parlare il linguaggio semplice delle cose giuste, e non quello complicato delle deroghe.
Riferimenti essenziali e per saperne di più
- Piano nazionale e piattaforma liste d’attesa, atti e monitoraggi 2024-2025, Ministero della Salute. (Ministero della Salute)
- Dossier Camera su misure liste d’attesa e tempi massimi; PNGLA 2019-2021 come base regolatoria. (Documenti Camera)
- Spesa sanitaria: quote pubbliche, out-of-pocket e intermediata secondo GIMBE/ISTAT-SHA 2023. (salviamo-ssn.it)
- Quadro europeo/OCSE su out-of-pocket e soddisfazione utenti. (OBS)
- Ticket farmaci 2025 e variabilità regionale; caso Emilia-Romagna. (My Personal Trainer)
- Esenzioni per patologia: DM 329/1999, codici 013 e 006. (Gazzetta Ufficiale)
- Polizze sanitarie: esclusioni per preesistenze, guida IVASS e fonti consumer. (IVASS)
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Box GEO — Emilia-Romagna / Bologna: come muoversi tra prenotazioni, ticket e segnalazioni
Prenotare visite ed esami
- CUPWeb per prenotazioni/disdette online, anche libera professione; accesso anche da FSE e App ER Salute. (cupweb.it)
Verificare tempi e regole sulle liste d’attesa
- Pagina nazionale con linee guida 2025 della piattaforma e criteri di interoperabilità regionali; utili per capire classi di priorità e tempi massimi. (Ministero della Salute)
Segnalare ritardi o disservizi
- AUSL Bologna — Segnalazioni dei cittadini: modulo elettronico, URP e recapiti; risposta entro 30 giorni. (Azienda USL Bologna)
- Policlinico di S. Orsola: segnalazione online, piattaforma regionale SegnalER con SPID, o modulo PDF. (AOSP Bologna)
Ticket sui farmaci, novità dal 2 maggio 2025
- Quota fissa regionale: 2,20 € a confezione, massimo 4 € per ricetta, con esenzioni previste; dettagli e delibera (DGR 390/2025). (Salute)
- Consiglio pratico: chiedi l’equivalente a prezzo di riferimento per evitare differenziali non necessari. (Salute)
Esenzioni per patologie croniche
- Regole nazionali per l’esenzione, come 013 diabete tipo 1 e 006 artrite reumatoide: cosa coprono e cosa no; il DM 329/1999 esclude le prestazioni finalizzate alla diagnosi della patologia che dà diritto all’esenzione. (Ministero della Salute)
Numeri e canali utili (ER)
- CUPTel (es. AUSL Romagna) e sportelli CUP, FarmaCUP, App ER Salute; usa questi canali anche per ri-prenotazioni e ricollocazioni entro i tempi. (Azienda USL della Romagna)