Promesse mirabolanti, offerte lampo, titoli fasulli: ecco la guida rapida per riconoscere un venditore di fumo digitale prima che sia troppo tardi.
Gli imbonitori digitali sono maestri nell’adattarsi: cambiano volto, piattaforma, linguaggio. Per questo avere una checklist rapida da consultare è uno degli strumenti più efficaci per non cadere nelle loro reti.
Ecco i 10 punti chiave che non dovrebbero mai mancare nella tua borsa degli attrezzi digitali.
✅ Checklist anti-imbonitore
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Chi parla?
È una persona reale, con nome e cognome verificabili, o un profilo vago e generico? -
Ha titoli autentici?
Puoi controllare le sue certificazioni, esperienze e collaborazioni su siti ufficiali? -
Cosa promette?
Se sembra troppo bello per essere vero, probabilmente non lo è. -
Dove sono le prove?
Ci sono fonti indipendenti, dati, studi, recensioni reali? -
Come parla?
Usa toni emotivi, pressanti o crea urgenza artificiale (“solo per oggi”)? -
Quali sono i costi reali?
È trasparente o spuntano “pacchetti extra” e costi nascosti? -
La community è autentica?
I follower interagiscono davvero o i numeri sembrano gonfiati? -
È rintracciabile?
Ha partita IVA, contatti ufficiali, un indirizzo reale? -
Accetta critiche?
Un vero esperto risponde a domande e dubbi, un imbonitore blocca o attacca chi non è d’accordo. -
Cosa ci guadagna?
Sta davvero offrendo valore o vuole solo vendere corsi, prodotti o servizi a prezzi spropositati?
Come usarla
La checklist anti-imbonitore non è un documento da leggere una volta e dimenticare. Stampala, salvala sul telefono, condividila con amici e familiari. Usala ogni volta che incontri un nuovo “esperto” online o ricevi un’offerta sospetta.
Conclusione
Un imbonitore vive di velocità e distrazione. La checklist ti costringe a fermarti, osservare e riflettere. E spesso, basta questo per non cadere nel tranello.
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